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IV AS Istituto Monti di Asti

IV AS Istituto Monti di Asti

Biennale Democrazia

Siamo la classe quarta sociale dell’Istituto Monti di Asti.

L’anno scorso la nostra classe  ha preso parte alla manifestazione nazionale di Libera a Milano, adottando una vittima di mafia. Quest’anno invece parteciperemo alla Biennale Democrazia che si svolgerà a Torino. Per prepararci abbiamo riflettuto e stiamo tutt’ora riflettendo su concetti quali democrazia, patria e altri pensieri legati allo studio del Risorgimento.

La riflessione è partita dall’analisi di alcune frasi di politici, costituzionalisti, filosofi riguardanti la democrazia come per esempio il testo di Norberto Bobbio il quale definisce la democrazia come metodo per prendere decisioni collettive.

Dalla discussione fatta in classe, sono emersi valori per noi importanti come ad esempio la legalità, la democrazia, la solidarietà, etc..

Poiché quest’anno stiamo studiando il Risorgimento, e i 150 anni sono uno dei temi della biennale, abbiamo deciso di collegare questo argomento alle tematiche della Democrazia.

Ognuno di noi ha “adottato” un patriota(spesso i meno studiati), ha scritto una breve biografia e ha fatto una riflessione sugli ideali e i valori per cui combatteva, spesso è andato in esilio, in carcere o è morto. Abbiamo quindi  raggruppato valori, idee di stato, ideali, sogni, parole d’ordine nelle tre grandi idee ottocentesche ( Bobbio)  :

idea liberale, idea democratica, idea socialista.

Abbiamo poi riportato su un lenzuolo il nostro lavoro.

Ora presentiamo una descrizione dettagliata del lenzuolo a livello tecnico.

Il lenzuolo è diviso in due sezioni.

La parte alla vostra sinistra rappresenta l’Italia prima dell’Unità. Un’Italia rossa, in ricordo del rosso delle camicie garibaldine, i cui confini non sono ancora ben definiti. I patrioti che abbiamo scelto sono affiancati agli ideali ottocenteschi, ovvero al mondo che avrebbero voluto. La caratteristica di questa sezione è il disordine, lo stesso che regnava prima dell’Unità.

Alla vostra destra invece abbiamo l’Italia di oggi, del 2011, caratterizzata dalla presenza della bandiera (verde, bianca e rossa). Sulla fascia verde sono scritti i nostri nomi mentre nella fascia bianca è segnata la provenienza dei nostri genitori e il nostro luogo di nascita. Abbiamo scelto di scrivere la provenienza dei genitori per far fare vedere che grazie all’impegno  dei patrioti e alla conseguente unificazione del Paese, è stato possibile il loro incontro e la nostra nascita. Infine sulla fascia rossa abbiamo scritto i nostri valori, quelli in cui crediamo e che vorremmo un giorno si potessero realizzare, insomma il mondo che vorremmo.

Successivamente,  è nata l’idea di preparare un questionario da porre a tutti gli studenti della scuola per vedere quali valori sono più importanti tra i giovani.

Questo sarà un compito per il dopo Biennale ..Sicuramente lo affronteremo con maggiori stimoli, idee..

ISTITUTO “MONTI” DI ASTI, IV BP: UNITÀ E DEMOCRAZIA

ISTITUTO “MONTI” DI ASTI, IV BP: UNITÀ E DEMOCRAZIA

Non vediamo l’ora di arrivare al momento felice in cui vedremo la nostra patria libera! E soprattutto che le frivole distinzioni di essere nato a Milano, a Napoli, a Torino, spariscano per sempre tra i patrioti. Noi siamo tutti di uno stesso paese, di una stessa patria. Gli italiani sono tutti fratelli.”: così scriveva Filippo Buonarroti nel 1796.

Dagli ideali di libertà e unità dei primi patrioti partiva quel processo risorgimentale che tra incertezze e contraddizioni avrebbe portato nel 1861 ad un’Italia ancora tutta da costruire: geograficamente, socialmente, economicamente, culturalmente.

A che punto è arrivato questo processo dopo 150 anni?

Abbiamo imparato che l’unificazione non è qualcosa da celebrare ma un processo da studiare. E del Risorgimento noi abbiamo studiato gli eventi , approfondito gli orientamenti ideologici, per capire se è lì che possiamo trovare le radici della nostra identità collettiva, per capire quanto l’idea di democrazia sia per noi collegata a quella di unità.

Come afferma Roberto Cartocci “Ogni riferimento alla bandiera, all’inno, alla nazionale di  calcio, a Cuore di De Amicis, al Risorgimento, al fascismo o alla Resistenza, è utile per stilare una diagnosi del nostro stato di salute come popolo e soprattutto per individuare i molteplici processi attraverso cui la nostra identità si crea, si alimenta e si logora (…) L’identità collettiva degli italiani è una questione di tutti i giorni, e inoltre è più un problema di prospettive future che di eredità storiche.”

 Dobbiamo quindi guardare al passato per comprendere la nostra storia e progettare il futuro: un futuro che dovrebbe realizzare  una sintesi tra unità e democrazia.

Insieme, abbiamo discusso l’importanza di eliminare i pregiudizi e gli stereotipi che accentuano le divisioni, di promuovere la cooperazione e la coesione, di condividere gli obiettivi ma valorizzare le differenze, per costruire un’identità capace di accogliere.

Confrontando le nostre ide di democrazia ci siamo accorti che quasi tutte rimandano alla dimensione etica, all’ethos universalista, per dirla con Cartocci.

In conclusione è questo il valore che vorremmo fosse illuminato dalla nostra lanterna: la perequazione sociale, economica e culturale.

Ma che cos’è la perequazione?

E’ l’azione che lo stato dovrebbe esercitare per un percorso verso l’equità effettiva tra i cittadini: colmare i dislivelli, in modo da dare a tutti le stesse possibilità di affermazione individuale e sociale.

Art. 3, comma 2

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Le buone prassi collegate al valore dell’equità:

-sostenere la scuola pubblica

-soddisfare il diritto al lavoro di tutti

-limitare le differenze tra Nord e Sud

-contribuire alla creazione di leggi più solidali

-combattere l’evasione fiscale: tutti devono pagare le tasse in modo equo

Juvarra, 3LC: relazione tra democrazia e terrorismo

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INCONTRO CONCLUSIVO

1h: visione del documentario “Anni spietati”, sul terrorismo a Torino negli anni ’70.

1h: si costruisce insieme la lanterna.

I valori scelti sono “Giustizia”, “Mettersi in discussione”, “Pari diritti” e “Libertà”.

La buona prassi è: “Libertà è essere governati e governare a turno”. (Tucidide).

Ottimo lavoro!

Il video conclusivo della 3A liceo del Peano

Juvarra, 3LC: relazione tra democrazia e terrorismo

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PRIMO INCONTRO

In Italia, a differenza di altri paesi, la democrazia esiste almeno formalmente. Forse prima o poi avremo una classe politica capace di rispondere alle istanze dei cittadini.

La democrazia oggi è un ipocrisia, il potere è in mano a pochi che pensano solo ai propri interessi.

Idealmente la democrazia è un sistema di governo nel quale chi è eletto rispetta gli elettori e vige l’uguaglianza di tutti i cittadini.

In realtà anche i cittadini pensano solo ai propri interessi, il punto è che è difficile trovare punti d’incontro con gli altri, convivere civilmente. Quindi la democrazia non è solo una forma di governo, ma anche un modo per stare insieme.

La democrazia funziona se tutti sono messi sullo stesso piano.

Uno dei compiti dei governati in democrazia è controllare i governanti partecipando attivamente alla vita politica.

Perché la democrazia possa funzionare, è necessario che ciascuno rinunci a qualcosa di proprio per il bene comune e bisogna avere fiducia negli uomini (anche se questa non è una qualità prevalente nelle società).

 

 

SECONDO INCONTRO

Si è ripreso il concetto di democrazia, si è poi passati al tema del lab.

Cos’è per voi il terrorismo? Da quali elementi è caratterizzato?

Dal disagio che si esprime con la violenza per fare valere le proprie ragioni, per chiedere dei diritti.

Viene evidenziato la relazione biunivoca tra mancanza di democrazia e terrorismo.

Spunti video sui vari tipi di terrorismo

 

Spesso il terrorismo si manifesta attraverso le stesse forme, ma gli atti sono spinti da motivazioni diverse, che possono essere religiose, politiche o economiche.

Quali finalità ha il terrorismo?

– il tentativo di stabilire la prevalenza di una religione

– imposizione delle proprie opinioni

– l’indipendenza

Tra le diverse forme di terrorismo, non è possibile stabilire quale sia più grave.

Quando la violenza è gratuita è comunque da considerarsi inaccettabile.

Come si pone il terrorismo nei confronti della democrazia?

Sono in opposizione, perché la democrazia presuppone il rispetto degli altri e delle loro opinioni e soprattutto ripudia la violenza, anzi si fonda sul confronto non violento tra gli individui.

Allo Juvarra, con la 2LC si parla di cultura della democrazia vs cultura mafiosa

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Dopo aver ripreso l’idea condivisa di democrazia, si introduce il tema della mafia..

La classe è già ben preparata sull’argomento, nei brainsorming iniziale emergono molti aspetti: innanzitutto l’articolazione della mafie in Italia (n’drangheta, camorra, cosa nostra), poi i suoi metodi violenti (stragi, rapimenti, estorsioni, intimidazioni), ma anche le sue attività (traffici di droga, sfruttamento della prostituzione, infiltrazioni negli appalti).

La mafia ha una struttura gerarchica che si basa sull’omertà, sulla paura delle persone, ma soprattutto essa si sostituisce alla Stato laddove questo ha delle mancanze.

Dopo aver visto il video di un discorso di Paolo Borsellino e  il monologo finale dei Cento Passi e avere citato le parole di Dalla Chiesa è sempre più chiaro che la mafia è un comportamento, un atteggiamento culturale in piena opposizione con la cultura democratica.

Al via i laboratori al liceo Juvarra, in 2LC si discute di democrazia

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Liceo Juvarra-Venaria- 2LC

1° incontro- la democrazia

“E’  importante parlare di democrazia, dato che questa non è scontata nel mondo, come dimostrano le rivolte di questo periodo in Egitto, in Libia” -osserva Marco.

Poi la discussione si sposta sulla democrazia in Italia e Arianna afferma: “la democrazia bisogna conoscerla per saperla mettere in atto”, la democrazia non è scontata neanche in Italia. “Si può parlare di democrazia se non c’è pluralismo dell’informazione?”-domanda Lorenzo scettico. Per Paolo invece la democrazia è sentire una voce e anche l’altra e quindi l’Italia si può dire democratica.

Altro punto problematico è la democrazia come sistema fatto di diritti e doveri., qualcuno solleva la questione che in Italia c’è qualcuno che ha solo doveri e qualcuno che ha solo diritti,sottolineando la necessità di una maggiore uguaglianza.

Altri problemi rilevati sono i limiti della classe dirigente e l’indifferenza dei cittadini.

Siamo tutti convinti che la democrazia sia la miglior forma di governo?

Ma quali sono i limiti della democrazia? e soprattutto non è vero che essi ci sembrano pericolosi soltanto quando siamo toccati in prima persona?

Nonostante le problematiche emerse, con l’aiuto di una lavagna, individuiamo insieme alcune caratteristiche peculiari di una democrazia solida:

-il dialogo e il confronto tra le persone

-la tutela del bene comune

-la libertà di pensiero

-l’uguaglianza (tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri)

-la sovranità del popolo e la partecipazione

-la libertà d’informazione

Arrivederci alla prossima puntata, in cui il tema della democrazia sarà declinato in relazione alla criminalità organizzata..

Il Carmillo intervista i ragazzi del Peano…premio pennine USB rosse, bianche e verdi!

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Diego racconta di Biennale Democrazia al Peano

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Le vele del Carmillo attirano l’attenzione dei ragazzi del Peano

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